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Finanziaria 2006

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2007 17:28
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Altri aggiornamenti sul TFR

Finanziaria/ Cesare Damiano ad Affari: il Tfr? E' un problema di Prodi

Governo in alto mare sul Tfr. Entro due settimane il ministro del Lavoro Cesare Damiano (intervistato da Affari) convocherà le parti sociali per discutere di previdenza integrativa. Ma sul Tfr il titolare del dicastero di Via Veneto scarica la patata bollente a Palazzo Chigi: "Non è mia esclusiva competenza. C'è un problema di liquidità per le Pmi". Come risolverlo? "Riguarda Prodi e Padoa Schioppa".


L'intervista

Entro due settimane convocherà Confindustria e sindacati sulla questione del Tfr. Quali sono le proposte che il governo metterà sul tavolo?
"Il decollo della previdenza complementare. Il tavolo è su quello. Si discuterà di previdenza integrativa".

E sul Tfr?
"Parleremo di decollo della previdenza complementare...il Tfr non è mia esclusiva competenza. Mentre le pensioni sì".

Ma su questo argomento qual è il suo parere?
"Bisogna fornire delle forme di compensazione alle piccole e medie imprese".

Ma la Finanziaria mi sembra che le preveda già. Ci sono, ad esempio, un aumento del credito d'imposta dal 3 al 6% e uno sgravio degli oneri sociali di circa l'1,8%...
"Sì, ma bisogna tener ulteriormente conto dei problemi delle Pmi".

Quindi non sono sufficienti...
"Esatto. C'è un problema di accesso al credito per questa parte di imprese".

Confindustria, ovviamente, si è opposta a questo provvedimento che, secondo gli industriali, danneggia le Pmi. Come pensa di risolvere questa empasse?
"E' un argomento che riguarda il governo e Padoa Schioppa. Per il momento non c'è nulla di nuovo".

E l'Abi? Lo scorso anno si era detta disposta a finanziare un fondo di garanzia per favorire l'accesso al credito delle Pmi. Uno step chiave della riforma Maroni...
"E' un'opzione superata".

Ma un fondo di garanzia e un intervento dell'Abi vitoglierebbe le castagne dal fuoco...
"Abbiamo ben presente il problema. Bisogna analizzarlo"

Notizia tratta Libero - Affari italiani- ore 15.27 del 06/10/2006
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Ulteriori dettagli:

Le nuove aliquote
Rispetto alla bozza della scorsa settimana (vedi Controriforma fiscale, stangata sul ceto medio), piccola rivoluzione delle aliquote e degli scaglioni di reddito. La nuova Irpef vede l’introduzione di una nuova aliquota del 41% per i redditi tra 55 e i 75 mila euro. La più bassa si alza al 23% fino a 15 mila euro. E poi il 27% per i redditi fino a 28 mila, 38% fino a 55 mila. La contestatissima “stangata” per il ceto medio si traduce nell’aliquota del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
Riepilogando:
- 23% fino a 15 mila euro;
- 27% fino a 28 mila euro;
- 38% fino a 55 mila euro;
- 41 fino a 75 mila euro;
- 43% oltre i 75 mila euro.
La no tax area (area su cui non si applicano le tasse), sale a 8 mila euro per i dipendenti, 4.800 per gli autonomi.
I contribuenti con i figli a carico pagheranno 800 euro in meno di Irpef (900 per i bambini sotto i 3 anni). Le detrazioni si ridurranno al salire del reddito.

La riforma fiscale non sarà contenuta nella Finanziaria vera e propria, ma sarà realizzata attraverso una successiva legge delega.

No scontrino, no shop

Gli esercizi commerciali che non emettono scontrino rischiano grosso. Basterà una sola violazione per fare scattare le sanzioni che possono arrivare fino alla chiusura del negozio.

Contributi e pensione
Aumenteranno i contenuti previdenziali sia per i parasubordinati sia per i lavoratori autonomi. Per i primi – in gran parte, oramai, lavoratori a progetto - i contributi passeranno dal 17 al 20%. Mentre gli autonomi l’incremento passa al 19,5% dal primo gennaio 2007. Dal 2008 si passerà al 20%. Piccolo ritocco anche per i contributi dei lavoratori dipendenti che passeranno dal 32,7 al 33%: uno 0,30% in più a carico delle imprese

Non ci sarà, invece, la chiusura delle finestre per andare in pensione. Dunque smentite le ipotesi di slittamento del pensionamento peri chi ha maturato i diritti per l’anzianità.

Liquidazioni e cuneo fiscale

Il meccanismo del silenzio assenso, per il trasferimento del tfr nei fondi pensioni è anticipato al 1° luglio 2007.
Confermato il prelievo forzato del 50% del Tfr – non destinato a forme previdenziali - dalle aziende all’Inps.

Arriva anche la riduzione del cuneo fiscale, anche se in formato ridotto. Saranno impegnati 6 miliardi di euro (anziché 9), spalmati in due tranche. Privilegiato il Sud – fino a 10 mila euro per dipendente, il doppio del Nord - e riservato ai contratti a tempo indeterminato.
Il bonus andrà per il 60% a favore dell’impresa, il 40% a favore del lavoratore.

Credito d’imposta per le spese in ricerca, fino a un massimo di 20 milioni di euro per impresa. Le spese saranno detratte dall’Irap e dall’imponibile per il 10% all’anno.

L’imposta di soggiorno

I comuni potranno applicare una tassa di 5 euro (limite massimo) al giorno per i turisti che alloggiano in alberghi, campeggi, villaggi turistici e agriturismo.

Auto: sconti a chi inquina di meno. Maxi stangata sui Suv

La Finanziaria regala un salatissimo bollo ai possessori dei fuoristrada Suv (Sport utility vehicle). Aumenta il bollo anche per i possessori di auto Euro 3. Chi acquista un auto Euro 4 o 5, fino alla fine del 2007, beneficia dell’esenzione dal bollo per 5 anni, per le cilindrate sotto i 1.300 cc, 2 anni per le cilindrate superiori.
Per maggiori approfondimenti: Suv e tasse: cosa dice la Finanziaria.

Sanità, ticket fisso a 10 euro

Stangata sulle prestazioni sanitarie. Infatti per i non esenti è stata introdotta un’imposta di 10 euro per ogni ricetta. Per le prestazioni non urgenti al pronto soccorso arriva un ticket di 23 euro per ogni visita medica più altri 18 euro per ogni vistia diagnostica.
Resta a 36,15 euro il tetto massimo per le visite specialistiche.

Enti locali

I trasferimenti saranno tagliati di circa 10 miliardi di euro. Gli enti, però, avranno mano libera nella gestione delle addizionali che, in questo modo, potranno essere aumentate (anche se sarà stabilito un tetto massimo). Torna anche la tassa di scopo che gli enti potranno applicare per la realizzazione di opere pubbliche.

Bonus e rottamazioni

Il pacchetto degli incentivi all’acquisto è molto ricco. I ragazzi tra i 5 e i 18 anni possono detrarre fino a 210 euro per l’abbonamento a palestre e piscine.
I proprietari di un’auto Euro 0 beneficiano di un incentivo di 1.000 euro per cambiare macchina.
Gli studenti universitari possono beneficiare di una detrazione del 19%, fino al massimo di 500 euro, per le locazioni di appartamenti.

Bonus frigo

Sconti in arrivo per chi acquista un frigorifero o un congelatore ad alta efficienza.
E' uno dei punti della "manovra energetica" varata con la Finanziaria. La misura è relativa alla sostituzione di frigoriferi, congelatori e loro combinazioni, di classe energetica non inferiore ad A+, acquistati nel corso del 2007.
La detrazione fiscale, in un'unica rata, arriverà al 20% fino ad un massimo di 200 euro, ma solo se il nuovo elettrodomestico sarà assolutamente "efficiente".

Caldaie rottamate

Chi sostituisce la vecchia caldaia con una nuova meno inquinante o monta un pannello solare, potrà avvantaggiarsi di consistenti sgravi fiscali. Lo prevede il pacchetto energia della finanziaria. Tali agevolazioni fanno parte di tutta una serie di interventi di efficienza energetica nell'edilizia che consentiranno di ridurre le dispersioni termiche del 30-40% e di avere consistenti risparmi energetici.
Sconti anche per chi sceglie serramenti termoisolanti.

Auto: contributo rottamazione e supertassa Suv

I proprietari di un'auto classificata Euro 0 o Euro 1 da rottamare, possono contare su un contributo di 1000 euro per l'acquisto di una nuova vettura.
Ci sarà un bonus dai 1.500 ai 2.000 euro per l'acquisto di vetture nuove con alimentazione gpl o a gas metano.
Queste le novità oltre alla nota stangata sui Suv e all'esezione del bollo per cinque anni per le auto nuove di categoria Euro 4 (viceversa aumenta per tutte le altre auto, in maniera progressiva man mano che si scende dalla categoria Euro 3 fino a Euro 0).

Sconto affitto ai fuori sede

Gli studenti universitari fuori sede potranno ottenere uno sconto sull'affitto della casa. Pootranno infati godere di una detrazione fiscale del 19%, fino a un massimo di 500 euro.

Scuola: libri a noleggio e obbligo a 16 anni

Per ridurre i costi delle famiglie è autorizzato il noleggio dei libri di testo da parte delle istituzioni scolastiche, delle reti di scuole e delle associazioni di genitori. La Finanziaria estende poi le agevolazioni sull'acquisto dei libri di testo previste per le scuole medie inferiori anche al biennio delle superiori.

L'obbligo scolastico viene elevato a 16 anni con l'istituzione di un biennio unitario e il conseguente innalzamento dell'età per l'accesso al lavoro dai 15 ai 16 anni.

In via sperimentale, verranno istituite "classi primavera" dedicate ai bambini fra i 2 e i 3 anni secondo un progetto educativo a cui il ministero contribuisce d’intesa con gli enti locali.

Sono stanziati 300 milioni di euro l'anno per l'innovazione tecnologica. In particolare, ci saranno trenta milioni di contributo per gli studenti che vogliono comprare un computer. I docenti potranno usufruire di una detrazione di 1000 euro.

Entro il 2010 saranno assunti 170 mila precari, di cui 150 mila docenti e 20 mila amministrativi, tecnici e ausiliari. Blocco delle graduatorie permanenti dal 1 gennaio 2010 e attivazione di nuove regole di reclutamento del personale docente per evitare la formazione di nuovo precariato.


Minoreni astemi per legge

Non sarà più consentito vendere alcolici ai minori di 18 anni nei pubblici esercizi, come bar, pub e altri locali.
Viene fissato, inoltre, il divieto di vendita e somministrazione di alcolici negli autogrill lungo le autostrade. Attualmente la legge proibisce la sola somministrazione, cioé la "vendita al banco", di superalcolici fra le 22.00 e le 6.00.

Sconto sulle palestre

Arriva la detrazione per le spese dei giovani che si iscrivono in palestra. Saranno detraibili le spese - fino a un massimo di 210 euro - sostenute per l'iscrizione e l'abbonamento a piscine, palestre e altri impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica.

Sanità, 10 euro a ricetta

Tornano i ticket con un costo medio in più a famiglia pari a 44 euro all'anno.
Per le visite specialistiche e per la diagnostica, resta il tetto massimo di 36,15 euro (fino a un massimo di 8 prestazioni), ma si dovrà pagare una quota fissa di 10 euro per ogni ricetta.
Per le prestazioni non urgenti al pronto soccorso ci sarà un ticket di 23 euro per ogni visita medica più altri 18 per eventuali accertamenti diagnostici.
Sul fronte degli esenti scatterà una verifica perché attualmente sono 23 milioni.

Hotel: tassa di un euro a stella

I comuni che lo vorranno potrennno far pagare una tassa di soggiorno ai turisti che alloggiano in alberghi, campeggi, villaggi turistici e agriturismi, per un massimo di 5 euro al giorno per persona.
Il comune di Roma si sta già attivando per far pagare un euro per ogni stella dell'albergo dove si pernotta.

Stangata per i furbi dello scontrino

Stangata per gli esercizi commerciali che non emettono lo scontrino. Basterà una sola violazione, e non più tre come stabilito precedentemente, per far scattare le sanzioni che possono arrivare fino alla chiusura dell'attività.
Lo scontrino fiscale per l'acquisto dei farmaci diventa più complesso: oltre alla cifra spesa, dovrà indicare anche "la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e l'indicazione del codice fiscale del destinatario". Questo è almeno quanto richiesto per poter usufruire degli sconti fiscali sull'Irpef previsti per l'acquisto di medicinali

Notizia tratta da Alice salvadanaio
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07/10/2006 15:59
 
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Queste sono le nuove tabelle per la tassazione delle automobili:

Si chiarisce il criterio di applicazione della Finanziaria 2007 al capitolo automobili. I Suv intanto, con la tassa che ha fatto indignare e discutere non solo i possessori di questi mezzi: da gennaio pagheranno un superbollo di 2 euro per ogni kW di potenza, in aggiunta al bollo che già pagano.
Quanto alla definizione di Suv il legislatore ha scelto la strada più semplice: la sovrattassa sarà applicata a tutte le vetture di peso complessivo superiore a 2.600 kg (peso dell’auto più passeggeri e carico, indicato sul luibretto) con l’esclusione di quelle aventi un numero di posti uguale o maggiore di otto. Il provvedimento non riguarda i pulmini per il trasporto persone.

Confermata anche l’esenzione del bollo per le auto Euro 4 ed Euro 5 che però non sarà più per cinque anni una tantum come era stato comunicato un primo momento, ma di tre anni se di cilindrata inferiore ai 1.300 cc, e di due anni se di cilindrata superiore. L’esenzione vale per le auto acquistate a partire da oggi fino a tutto il 2007.

Per tutte le altre il bollo sarà più caro, con un ammontare progressivo per i modelli più inquinanti, lasciando invariato solo quello delle Euro 4 ed Euro 5. Eccoli in dettaglio:

Euro 4 e 5 2,58 euro per kW
Euro 3 2,70 euro per kW
Euro 2 2,80 euro per kW
Euro 1 2,90 euro per kW
Euro 0 3,00 euro per kW

Una stangata colpirà anche le vecchie auto diesel non catalizzate: quelle con peso complessivo superiore a 2600 kg dovranno pagare una tassa supplementare di 6,63 euro per kW.

Notizia tratta da Alice - economia.



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11/10/2006 10:29
 
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La rivolta dei sindaci ha ottenuto, in brevissimo tempo, il risultato sperato: uno sconto di 600 milioni di euro sui tagli stabiliti nella finanziaria per gli enti locali.

Tutti soddisfatti: i comuni, che parlano di un passo avanti e anche Prodi e Padoa-Schioppa.

Il primo ha affermato che senza distorcere per nulla gli aspetti fondamentali della finanziaria, abbiamo trovato la soluzione a problemi specifici che invece rimanevano irrisolti.

Il ministro dell'Economia ha aggiunto una nota importante: l'Esecutivo ha diminuito i tagli, ma gli enti locali devono impegnarsi a non ritoccare le aliquote, amministrando i fondi a disposizione in modo "economico".

L'intera operazione dovrebbe evitare, a noi comuni mortali, l'aumento delle imposte locali o perlomeno di alcune di esse: non l'Ici, il cui ritocco sarà determinato dalla revisione degli estimi catastali e non dai tagli di cui sopra.

Vedremo come evolverà la situazione.

Certo-rischio di essere ripetitiva, scusatemi-dobbiamo sottolineare, per l'ennesima volta, la difficoltà di operare tagli alla spesa pubblica e la rapidità con la quale si é giunti a decretare questo sconto.

Tutti abbiamo tirato un sospiro di sollievo, pensando al fatto che le imposte locali non aumenteranno, almeno non nella misura in cui si pensava prima dell'incontro di ieri; ma, se volessimo per una volta non pensare solo all'hic et nunc, il tutto mi fa venire in mente il cane che si morde la coda: come risanare il bilancio pubblico in modo strutturale, senza operare scelte dolorose ma necessarie? Si continua a rattoppare e, magari, aumenteranno le sigarette o il canone Rai o non verranno abbassate le accise sulla benzina, perchè lo sconto ai comuni dovrà essere bilanciato.

Cosa c'é di più ingiusto di un'imposta che pesa in egual misura sui redditi alti, bassi e bassissimi? Nulla, ma questa potrebbe essere, ancora una volta, la via per racimolare soldi senza troppo clamore.

Spero di sbagliarmi....

Tratto da: Contintasca.blogosfere.it
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12/10/2006 20:34
 
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Finanziaria/ Ordini, la marcia dei 40mila. "Il governo ci ha snobbato"

"C'è una parte della società che il governo non può trascurare. E con questa manifestazione lo abbiamo dimostrato. E' vergognoso che per disegnare la Finanziaria, Prodi convochi solo Confindustria e i sindacati, ignorando completamente un milione e ottocentomila professionisti". Il presidente dell'ordine dei commercialisti, Antonio Tamborrino sfoga con Affari tutta la sua rabbia contro le misure del governo Prodi sugli ordini professionali.

Tamborrino ha partecipato insieme ad altre categorie (avvocati, consulenti del lavoro, ragionieri, periti commerciali, agrotecnici e consulenti del lavoro) all'affollato corteo (per Tamborrino erano presenti circa 40mila persone) che ha sfilato lungo via dei Fori Imperiali, a Roma.

Gli ordini professionali vogliono che il governo riveda gli "articoli 42 e 47 della legge finanziaria che di fatto prevedono la loro abolizione con l'esecutivo che si riserva autonomamente di farlo. Senza concertazione".

Ai commercialisti, in particolare, sono risultati indigesti "tutti i provvedimenti di natura fiscale del decreto Bersani Visco che sono vessatori nei confronti dei commercialisti e dei clienti. Come il ripristino dell'allegato dei clienti e dei fornitori, l'invio telematico e il pagamento delle imposte con F 24 a titolo gratuito che devono fare i commercialisti e le pesanti sanzioni previste nei confronti dei commercianti che non emettono lo scontrino fiscale".

"Altrimenti - è la minaccia di Tamborrino - intraprenderemo iniziative ancora più dure come il mancato invio o la non compilazione delle dichiarazioni dei redditi. Cercando di ostacolare in ogni modo l'Agenzia delle Entrate".

Per rivedere tutto il pacchetto di norme che li riguardano, gli ordini ora si aspettano che il governo "li convochi per l'apertura di un tavolo".
Portavoce della protesta dei professionisti si è fatto anche il presidente di An Gianfranco Fini che ha ha partecipato al corteo.
"E' una manifestazione civile - ha affermato Fini - di cui mi auguro a Palazzo Chigi tengano conto e siano meno presuntuosi. Credo - ha aggiunto - che quando scendono in piazza migliaia e migliaia di professionisti a loro spese per esprimere l'indignazione che provano nei confronti di una manovra finanziaria che impone soltanto nuove tasse e un disegno non di liberalizzazione ma sostanzialmente di delegittimazione delle professioni, l'opposizione ha il dovere di esprimere solidarietà".

Al termine della protesta è arrivata la risposta di Palazzo Chigi. "Le manifestazioni vanno tutte rispettate, anche quando sono critiche - ha commentato il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani. Se vogliamo ribadire la centralità delle professioni nel futuro, bisogna avere il coraggio delle riforme. Su questo c'è la disponibilità a discutere. Penso che nelle prossime settimane possa esserci un confronto al ministero della Giustizia, anche con la nostra presenza".

Notizia tratta Libero - Affari italiani- ore 16.49 del 12/10/2006
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12/10/2006 20:35
 
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Finanziaria/ Mario Draghi boccia la manovra: "Va riformata la spesa"

"Una finanziaria che presenta aspetti problematici". Con queste parole il governatore di Bankitalia Mario Draghi entra nel dibattito sulla manovra. E lo fa durante l'audizione in Parlamento mettendo in evidenza pericoli e contraddizioni. A cominciare dalla questione del Tfr che, secondo Draghi, "può determinare problemi di liquidità per le imprese". Non solo: "In un'ottica di medio lungo termine la manovra presenta alcuni aspetti problematici. La correzione, in termini netti, è affidata interamente ad aumenti delle entrate".

Aumenti che, nel 2007 potrebbero determinare una pressione fiscale superiore di mezzo punto: "Dopo l'innalzamento di 0,8 punti atteso per il 2006, nel 2007 si potrebbe registrare un aumento superiore a mezzo punto percentuale. La pressione fiscale - sottolinea il governatore - si porterebbe in prossimità dei livelli più elevati registrati in passato nel nostro paese".

Poi il governatore si augura "che il maggior gettito sia restituito rapidamente al sistema produttivo attraverso la riduzione delle aliquote legali". Una posizione, questa, che va di pari passo con quanto promesso oggi dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa.

A giudizio di Draghi "oltre ad accrescere il gettito e a ridurre l'iniquità distributiva insita nei fenomeni di evasione", le misure della finanziaria "possono contribuire a limitare le distorsioni alla concorrenza derivanti dai divari di prelievo tra i diversi contribuenti".


Poi il governatore si sofferma sui tagli alla spesa pubblica considerando "essenziale realizzare con rapidità le riforme necessarie nei principali comparti di spesa: un loro rinvio potrebbe rendere solo più oneroso l'aggiustamento". In particolare, nella sanità, vi sono, secondo Draghi, "significativi margini di risparmio".

Draghi sottolinea che "la manovra lascia sostanzialmente invariate nel 2007 le spese correnti rispetto agli andamenti tendenziali" e ricorda come "lo scorso luglio sottolineavo che il peggioramento dei saldi registrato negli ultimi anni è largamente dovuto alla dinamica della spesa corrente e rilevavo che era necessario intervenire, con misure di carattere strutturale, su tutti i principali comparti".

Quanto al Tfr, terreno di scontro tra governo e industriali, il numero uno di via Nazionale spiega che "può determinare problemi di liquidità per le imprese, soprattutto per quelle di minori dimensioni".

Tra gli aspetti positivi citati dal governatore il taglio del cuneo fiscale e gli investimenti in infrastrutture che ''daranno un contributo al rilancio della crescita''.


Notizia tratta Libero - Affari italiani- ore 18.45 del 12/10/2006
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Notizia del 19 ottobre 2006 - 14:00
Finanziaria, una legge di fiducia


Il governo vuole fare passare in Parlamento il decreto fiscale collegato alla Finanziaria con un voto blindato. Che fa la Cdl?



di: Fabruzum
Decreto fiscale con fiducia?

Il pericolo vero è che questi ci stanno prendendo gusto. Per la votazione in Parlamento del decreto fiscale collegato alla Finanziaria, il governo è intenzionato a porre la fiducia, per l’ennesima volta dall’inizio della sua legislatura.

Il problema si traduce in una palese operazione di stampo autoritaristico. Porre la fiducia persino su questi ordini del giorno denota due pericolose circostanze: la prima, che nemmeno nella stessa coalizione di governo c’è un coordinamento comune sulle scelte delle politiche da adottare e la seconda, che l’attuale governo può far approvare ciò che desidera, tanto c’è la certezza della fiducia apposta sulla votazione.
Un significativo passo verso quello che può rappresentare la totale ingovernabilità di Prodi e del suo modo operativo, ai limiti della costituzionalità; dopo il mio intervento di ieri, avevo presagito che potesse ancora cambiare molto riguardo alla prima presentazione della manovra economica più inconcludente e vessatoria degli ultimi anni. Mi fa sorridere quando gli esponenti sinistrorsi parlano di equa redistribuzione della ricchezza in Italia e non capiscono che, in primis, non si redistribuirà proprio nulla e che, in secondo luogo, non ci sarà nemmeno più un economia nazionale.
Tornando al discorso principale, è imbarazzante per un governo dover ricorrere alla fiducia quasi per ogni votazione nelle aule parlamentari, senza contare il recente avvio di una procedura di controllo per la vicenda Autostrade-Abertis, da parte dell’Antitrust UE, proprio in seguito alla dichiarazione del buon Romano, in compagnia di Zapatero.
Come si può decidere il futuro di famiglie ed imprese con così tanta leggerezza? Forse con la stessa espressione candida che ha sempre il ministro Ferrero, forse osservando le gesta del “prezzemolino” Mastella, forse, più semplicemente, osservando il premier italiano quando dà il meglio di se ovvero quando viene messo alle strette dall’opposizione (a volte c’è anche lei…) e comincia a bofonchiare parole senza senso, miste a sguardi cagneschi, ai limiti del grottesco.
Probabilmente sono proprio quelli sguardi, carichi di odio e rabbia nei confronti di chi c’era prima, che dettano gran parte delle politiche pubbliche: la questione è, però, cercare di capire fino a che punto la gente potrà continuare ad avere le fette di prosciutto sugli occhi e non vedere cosa accade davvero in Italia, grazie a coloro che hanno votato ad Aprile per scacciare il Mostro Azzurro dalle fattezze capitalistiche di Berlusconi.
Il timore che coltivo dentro è che questa situazione duri ancora per molto tempo, giusto quello necessario per provocare danni molto complicati da risolvere in seno all’economia ed ai rapporti internazionali.

Domani sarà una giornata importante, anche se molti non lo sanno, perché, se verrà posta la fiducia per il decreto legge fiscale legato alla Finanziaria, l’opposizione deve uscire dagli scranni che ormai hanno la forma dei glutei dei parlamentari e far sentire con tenacia la loro voce, per fare ciò per cui son stati votati. Non si può continuare a perdere treni uno dietro l’altro perché la stazione sta chiudendo i battenti.
Sono stufo di dover criticare ciò per cui mi batto, ciò in cui credo, perché sono critiche che non fanno piacere: l’opposizione deve agire, agire, agire. Non si è ancora vista una vera opera della CdL ed è ora che si cominci, magari da domani, dopo aver lasciato sfuggire le occasioni delle elezioni di Aprile, quelle di Napoletano, l’intervento in Libano, il Decreto Bersani, il caso Telecom e la legge Finanziaria.
Stiamo ad attendere fiduciosi qualche segnale di vita, non dal centrosinistra però…

Tratto da: Thejustchoice.blogspot.com

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continui ad inserire articoli tratti da giornali o siti internet, ma la tua opinione personale non l'hai mai espressa...
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BUON GIORNO PROF,
INIZIO DICENDO CHE TROVO UN PO PARADOSSALE IL FATTO CHE TU RIPORTI, COME DICE IL CAPITANO,
ARTICOLI DI GIORNALI ECC...
QUESTA FINANZIARIA, INVECE DI SEMPLIFICARLA O RENDERLA PIU' GRADEVOLE E COMPRENSIBILE A TUTTI.
SONO SICURA CHE NEL FORUM CI SIANO PERSONE CHE CAPISCONO MOLTO PIU' DI ME DI POLITICA,
MA CIO NON TOGLI CHE TUTTI QUANTI POSSANO FARE CIO CHE TU CI STAI PROPINANDO.
MIO PADRE HA TRE LAUREE E MI HA SEMPRE INSEGNATO CHE L'ARMA VINCENTE NELLA COMUNICAZIONE E' LA SEMPLICITA' E LA CHIAREZZA DEL VERBO.
QUESTO NON E' UN ATTACCO HO COS'ALTRO,
MA UNA SEMPLICE RIFLESSIONE.

GRAZIE.
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20/10/2006 20:31
 
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Le discussioni che apro sono volutamente acritiche e oggettive... Le prendo volutamente dai mass-media e dai giornali in modo tale che le notizie siano complessivamente complete e non di parte.... In questo modo il lettore può farsi una sua idea senza essere condizionato da un qualsivoglia giudizio... Ovviamente ho una mia ben precisa posizione.... Nel caso qualcuno voglia pormi una domanda in merito, solo allora prenderò posizione sull'argomento cercando di rispondere al meglio alla questione postami... (vedi spiegazione sul TFR)!
Comunque qualsiasi suggerimento e forma di civile "contestazione" è ben accetta... Servono a migliorare poi questo angolo!
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20/10/2006 20:43
 
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secondo me dovresti fare il riassunto degli articoli che trovi in giro, perchè a me sinceramente, e non credo di essere l'unico, leggere tutto quel po po di roba che scrivi, mi passa la voglia..
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24/10/2006 15:33
 
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BUON GIORNO,
NON PENSO O MEGLI NON CREDO CHE I MEZZI DI COMUNICAZIONE STAMPATA O TELEVISIVA SIANO "SUPER PARTES" ANZI.....
BASTA LEGGERE UNA NOTIZIE SU DUE QUOTIDIANI DIVERSI E CI SI RENDE CONTO QUANTO POSSANO ESSERE DIVERSE LE COSE CHE SCRIVONO,
COME MANIPOLANO IL FATTO O LA NOTIZZIA IN SE.
NON MI DISPIACEREBBE CHE AD OGNI TUO INTERVENTO, METTESSI UNA POSTILLA CON QUELLO CHE PENSI, O MEGLIO QUELLO CHE TU HAI CAPITO E DOPO DAI DELLE CONCLUSIONI ANCHE SE APPROSSIMATIVE.
SE NON ERRO SIAMO QUI NON SOLO PER CAZZEGGIARE O RIDERE MA FORSE PIU' SEMPLICEMENTE PER CONFRONTARCI.

GRAZIE E CIAO CIAO !!! [SM=g27987]
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27/10/2006 11:29
 
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Re:

Scritto da: 6Names 24/10/2006 15.33
BUON GIORNO,
NON PENSO O MEGLI NON CREDO CHE I MEZZI DI COMUNICAZIONE STAMPATA O TELEVISIVA SIANO "SUPER PARTES" ANZI.....
BASTA LEGGERE UNA NOTIZIE SU DUE QUOTIDIANI DIVERSI E CI SI RENDE CONTO QUANTO POSSANO ESSERE DIVERSE LE COSE CHE SCRIVONO,
COME MANIPOLANO IL FATTO O LA NOTIZZIA IN SE.
NON MI DISPIACEREBBE CHE AD OGNI TUO INTERVENTO, METTESSI UNA POSTILLA CON QUELLO CHE PENSI, O MEGLIO QUELLO CHE TU HAI CAPITO E DOPO DAI DELLE CONCLUSIONI ANCHE SE APPROSSIMATIVE.
SE NON ERRO SIAMO QUI NON SOLO PER CAZZEGGIARE O RIDERE MA FORSE PIU' SEMPLICEMENTE PER CONFRONTARCI.

GRAZIE E CIAO CIAO !!! [SM=g27987]



Mia cara so molto bene che sia la carta stampata e che alcuni mass media o programmi sono esplicitamente di parte... Non ho nessun problema a farti un elenco di almeno dieci/dodici esempi ed è per quello che ho cercato di prendere notizie, ovviamente dopo averle vagliate, che esprimessero una descrizione più veritiera possibile.... Se il tempo me lo permetterà aggiungerò anche delle mie impressioni su ogni mio post... Posso solo dirti che anche ieri c'è stato l'ennesimo schiaffo alle istituzioni. Si è ricorsi all'ennesimo voto di fiducia alla Camera dove la sinistra ha parecchi voti di vantaggio... E questo che significa secondo te? La risposta è già palese di per sè... Fino ad ora questo governo ha sempre usato il voto di fiducia altrimenti cadrebbe.... A mio parere cadrà tra poco sulla questione delle pensioni e si andrà a nuove elezioni!
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28/10/2006 09:24
 
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NON SO SU CHE ARGOMENTAZIONE (PROPOSTA) POTRA CADERE QUESTO GOVERNO,
MA DI CERTO CONCORDO CON TE CHE NON GLI RIMANE MOLTO TEMPO.
MI FA SEMPRE PIACERE POTER LEGGERE OPINIONI ALTRUI,
RITENGO CHE SIA LA FORMA PIU ALTA DI CIVILIZAZIONE IN QUESTO NOSTRO MONDO.
TI AUGURO BUON WEEK-AND.
CIAO CIAO [SM=g28004]
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28/10/2006 11:48
 
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Re:

Scritto da: 6Names 28/10/2006 9.24
NON SO SU CHE ARGOMENTAZIONE (PROPOSTA) POTRA CADERE QUESTO GOVERNO,
MA DI CERTO CONCORDO CON TE CHE NON GLI RIMANE MOLTO TEMPO.
MI FA SEMPRE PIACERE POTER LEGGERE OPINIONI ALTRUI,
RITENGO CHE SIA LA FORMA PIU ALTA DI CIVILIZAZIONE IN QUESTO NOSTRO MONDO.
TI AUGURO BUON WEEK-AND.
CIAO CIAO [SM=g28004]



Cadrà sulla riforma pensionistica se la sinistra radicale sarà coerente e non attaccata al potere... Poi penso che ci sarà per un pò di tempo un governo tecnico di transizione che porterà ben presto a nuove elezioni...
Buon week-end anceh a te
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02/11/2006 18:08
 
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Ecco in dettaglio l'ennesima tassa che dovremo pagare con questa assurda finanziaria

Bollo auto: ecco cosa cambia!

FTAOnline
02 novembre 2006

Rincari per l'8% delle auto, leggeri aumenti per circa 30 milioni di vetture...

Prima la tassa sui Suv, poi l'abolizione della esenzione dal bollo, poi ancora il dietro front sui Suv e le agevolazioni (bollo gratis per 5 anni) per chi acquista nuove autovetture ecologiche ed ora il superbollo. Saranno quasi 30 milioni gli italiani che si potrebbero trovare a pagare la tassa di proprietà, con una lieve maggiorazione, se l'emendamento proposto in Finanziaria passerà. Prima era stata abolita la sovrattassa sui Suv e gli sconti sul bollo per le auto di categoria Euro 4. Poi ridotta da 5 a 3 anni l'esenzione del bollo per chi acquista motocicli ecologici rottamando quelli inquinanti, con aumenti del bollo per questi ultimi 25, 23, 21 e 19 euro come minimo per i motocicli, rispettivamente di categoria Euro 0, 1, 2 e 3). Ora con un nuovo colpo di fisarmonica la Finanziaria colpisce ancora, gettando automobilisti e contribuenti nel caos più assoluto.

"Solo l'8% delle auto che circolano in Italia supera la soglia dei 100 Kw e non ci rientra nessuno dei dieci modelli più venduti" è stato questo il contenuto del comunicato, diffuso ieri dal portavoce del viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco, d'intesa con Palazzo Chigi dopo le informazioni inesatte sul bollo auto. "In particolare - continua in una nota il Ministero dell'Economia - per le automobili fino a 100 Kw, (cioè il 92 per cento del parco auto in circolazione in Italia) l'emendamento proposto dal governo non comporta alcuna modifica di quanto già iscritto nel Disegno di legge Finanziaria. " Insomma nessun rincaro per le vetture Euro4 ed Euro5 mentre per quelle più inquinanti è prevista "una leggera revisione del bollo, maggiore per le vetture Euro zero e via decrescente per Euro1, Euro2, Euro3. Non é mancato in queste ore anche un laconico commento di Pier Luigi Bersani: "Effettivamente in queste decisioni c'è un elemento di non razionalità. Un'impostazione più utile dovrebbe prevedere un meccanismo interno alla fiscalità dell'auto a carico dei mezzi che consumano di più e che sono più inquinanti, con una incentivazione alla sostituzione verso autovetture che consumano ed inquinano meno."

Nella tabella con la nuova struttura del bollo prevista dal nuovo emendamento della Finanziaria emerge che, a partire dall'anno prossimo, nulla cambierà per le auto Euro4 ed Euro5 mentre risulta un aggravio di 0,02 euro per le auto con potenza inferiore a 100 kw e uno aggiuntivo par ogni kw che eccede i 100. Vediamo insieme le modifiche:

Auto Euro0: da 0 a 100Kw il bollo passa da 2,58 a 3 euro per ogni Kw; oltre i 100Kw diventa 4,50 euro per Kw;
Auto Euro1: da 0 a 100Kw il bollo passa da 2,58 a 2,90 euro per ogni Kw; oltre i 100 Kw diventa 4,35 euro per Kw;
Auto Euro2: da 0 a 100Kw il bollo passa da 2,58 a 2,80 euro per ogni Kw; oltre i 100 Kw diventa 4,20 euro per Kw;
Auto Euro3: da 0 a 100Kw il bollo passa da 2,58 a 2,70 euro per ogni Kw; oltre i 100Kw diventa 4,05 euro per Kw;
Auto Euro4: da 0 a 100Kw il bollo resta 2,58 euro per ogni Kw; oltre i 100Kw diventa 3,87 euro per Kw;
Auto Euro 5: da 0 a 100 Kw il bollo resta 2,58 euro per ogni Kw; oltre i 100Kw diventa 3,87 euro per Kw.

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18/01/2007 18:42
 
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Uè saggio Prof, visto che tu ti interessi di politica, si sà più niente come è finita la storia del TFR?
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io con lo stipendio di gennaio ho ricevuto una lettera che diceva appunto del TFR in cui menzionava che entro il mese di luglio 2007 bisogna comunicare alla propria azienza la preferenza della destinazione del TFR maturando.
Le soluzioni sembrano essere due.
Se non faccio nessuna comunicazione a partire dal 1 luglio 2007 il TFR verrà trasferito ad una forma pensionistica.
La seconda alternativa è quella di una scelta esplicita ovvero comunicare all'azienda di mantenere il TFR presso la ditta con la possibilità di conferire, se volessi in futuro, ad una forma pensionistica complementare.

In poche parole se fai una dichiarazione scritta che mantieni il TFR in azienda rimane tutto come prima e cioè se ti licenzi ricevi il TFR e/o lo puoi richiedere in caso di acquisto prima casa o per emergenze in caso di malattie.
Ma sta attento e ricorda che se non comunichi nulla automaticamente passa ad un fondo pensionistico e quindi chissà mai quando potrai usufruirne.





DEVILMEN847 ALIAS Kal El

DO YOU HAVE PROBLEM WITH ALICE? THIS IS OUR SOLUTION
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19/01/2007 14:55
 
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Coltri ha spiegato in maniera sintetica, ma perfetta la cosa.

Lo so che è lungo ma prova a leggere questo articolo e se non capisci qualcosa chiedimi pure

Dal 1° gennaio 2008 i lavoratori del settore privato avranno sei mesi di tempo per decidere se trasferire il Tfr che maturerà a partire da questa data sui fondi pensione: sui fondi pensione aziendali (chiamati anche chiusi o negoziali), o su altri fondi (aperti) oppure su assicurazione sulla vita con finalità pensionistiche. Non si potrà quindi trasferire sui fondi il Tfr maturato prima del 2008. Il lavoratore che preferirà mantenere il Tfr in azienda così come è adesso, potrà comunque cambiare idea in ogni momento, e trasferirlo sui fondi successivamente.

La decisione, per chi già lavora, se versare o meno il proprio Tfr nei fondi pensione, dovrà quindi essere presa dal 1° gennaio al 30 giugno 2008. Se il lavoratore non prenderà nessuna decisione si riterrà che egli abbia dato il proprio consenso al trasferimento del Tfr nei fondi previsti dai contratti collettivi. In caso esistano più forme complementari scelte dall'azienda, il Tfr verrà trasferito a quella alla quale avrà aderito il maggior numero di lavoratori. Se non si potranno applicare queste modalità, il Tfr finirà alla forma pensionistica complementare Inps.

Dopo due anni, il lavoratore avrà diritto alla cosidetta "portabilità" dell'intera posizione individuale; vale a dire che (se lo riterrà opportuno) potrà cambiare fondo solo dopo che siano trascorsi due anni.

Non solo il Tfr, il lavoratore potrà scegliere di versare nei fondi pensione anche una parte del proprio salario. Se il lavoratore verserà i propri soldi in un fondo aziendale, è previsto un contributo a carico del datore di lavoro che però decade se il lavoratore sceglie di portare il Tfr in altre forme pensionistiche, come le polizze assicurative.

Il 75% del Tfr versato potrà essere richiesto in qualsiasi momento dal lavoratore per sostenere spese sanitarie ai fini di terapie o interventi straordinari "a seguito di gravissime situazioni" anche per moglie e figli. Invece per l'acquisto della prima casa (per sè o per i figli), il 75% potrà essere richiesto dopo almeno otto anni di iscrizione al fondo. Per altre esigenze potrà essere richiesto al massimo il 30%. In entrambi i casi verrà applicata una ritenuta d'imposta maggiorata al 23%.

I contributi che il lavoratore verserà sui fondi pensione saranno deducibili dal reddito fino a 5164,57 € (con conseguente riduzione dell'IRPEF). Ma sui rendimenti annuali di questi contributi graverà un'imposta dell'11%. La pensione integrativa che verrà erogata (o la prestazione finale) verrà tassata al 15%, che potrà però diminuire dello 0,3% ogni anno dopo il quindicesimo di versamenti (la ritenuta non potrà comunque essere inferiore al 9%).

Le compensazioni a vantaggio dei datori di lavoro che non avranno più a disposizione i soldi dei lavoratori, consistono
- nella possibilità di dedurre dal reddito d'impresa ill 4% dell'ammontare del Tfr conferito ai fondi (il 6% per le aziende con meno di 50 dipendenti),
- nell'accesso agevolato al credito attraverso il Fondo di garanzia,
- nella riduzione del costo del lavoro attraverso la diminuzione degli oneri impropri,
- nell'esonero dal versamento dei contributi di garanzia sul Tfr.
Per le piccole e medie imprese (Pmi) Maroni ha promesso una moratoria di un anno, ossia l'entrata in vigore della riforma il 1° gennaio 2009.

I vari commenti
Il rinvio della riforma, come abbiamo detto, ha colto tutti di sorpresa e ha suscitato reazioni di diverso tipo. Ha deluso chi riteneva urgente il decollo delle pensioni integrative (sindacati e centro-sinistra) e ha invece soddisfatto chi (Confindustria) era più che altro preoccupato che il testo della riforma non venisse manomesso, in paricolare nella parte riguardante le cosiddette "compensazioni".
I sindacati confederali e il Centrosinistra sono i principali responsabili delle varie riforme del sistema previdenziale che hanno portato le giovani generazioni ad avere in prospettiva delle pensioni sostanzialmente dimezzate rispetto quelle degli anziani, ed è per questo che speravano, senza ammetterlo troppo esplicitamente, che il governo Berlusconi riuscisse a far partire le pensioni integrative per "rimediare" al danno provocato.
Durissimo il commento di Epifani che ha parlato di "una presa in giro" per i lavoratori danneggiati dal rinvio, e di "un governo che ha deciso di non decidere".
Pezzotta poi ha definito "indecorosa" la decisione di far slittare le nuove norme; "l'entrata in vigore subito avrebbe risolto un problema di milioni di persone, soprattutto giovani, mentre così si risponde a interessi particolari di qualcuno".
Letta della Margherita ha tuonato definendo "gravissimo" il rinvio, visto che "sono dieci anni che i lavoratori aspettano una soluzione ai problemi della previdenza complementare. Ormai il Governo non è più in grado di decidere nulla".
Giuliano Amato ha commentato amaramente che "il rinvio rappresenta due anni portati via ai giovani appena entrati nel mercato del lavoro".
Insomma, un piagnisteo unico!!!
Un piagnisteo che ha comunque alla base un giudizio positivo sui contenuti della legge fatta approvare dal governo Berlusconi.

Ma entriamo dentro questi contenuti.
Sulla questione del rinvio non c'è molto da dire se non che il Governo ha voluto in questo modo ridurre i costi della riforma. Sono infatti come minimo 620 milioni di euro che resteranno nelle casse del Tesoro nei prossimi due anni e che potranno quindi essere utilizzati in altri modi. Una torta neanche troppo piccola su cui si sono già avventati i vari ministri per ottenerne un pezzo a fini elettorali. I più maliziosi sostengono anche che in questo modo il Governo, consapevole della prossima sconfitta elettorale, abbia voluto passare la patata bollente nelle mani di Prodi, Fassino e compagnia. E' noto infatti che il popolo di sinistra (giustamente) non vede di buon occhio lo scippo del Tfr, e ancora meno bene lo vedrà se a portare avanti l'operazione ci sarà un governo "amico". Sarà imbarazzante per il governo dell'Unione, che tanto ama i fondi pensione, vedersi alle prese con i comitati contro lo scippo del Tfr (che erano già pronti a partire con la campagna di boicottaggio del "silenzio assenso"). Comprendiamo quindi perfettamente le reazioni dei leaders del centrosinistra, i quali non potranno neanche dare la colpa al governo precedente, visto che si troveranno a chiudere il cerchio di una operazione iniziata proprio da loro. Il nostro auspicio è che i lavoratori in piena autonomia (vista la situazione) riescano a utilizzare il periodo di rinvio per affilare meglio le loro armi contro questo provvedimento che ha come unico e ultimo obbiettivo (come abbiamo già argomentato in tempi non sospetti) lo smantellamento della pensione pubblica.

Il meccanismo del silenzio assenso è stato meglio messo a punto. Ora alla fine non ci sono dubbi sul dove dovranno andare a finire i soldi dei lavoratori che non diranno nulla. Potranno andare, in ordine di importanza, sui fondi di categoria (Cometa....), sui fondi privati (Unipol...) o infine all'INPS. Questa trovata dell'INPS è veramente curiosa. In pratica se un lavoratore non avrà un fondo di categoria e la propria azienda non avrà indicato una compagnia di assicurazioni esterna, i soldi andranno all'ente pubblico (INPS) il quale erogherà una pensione INPS integrativa che servirà a compensare la decurtazione della pensione INPS normale.

Con la portabilità si è in sostanza voluto creare le condizioni affinchè le varie compagnie di assicurazione si facciano un po' di concorrenza. La conseguenza di ciò sarà che il lavoratore iscritto a un fondo sarà oggetto di continue proposte a cambiare fondo, un po' come succede oggi con i diversi gestori della telefonia. Un meccanismo che consentirà a tutte le compagnie di mangiare (chi più chi meno) nell'enorme pentolone dei fondi pensione, che viene stimato in circa 13 miliardi di euro l'anno.

Con la possibilità data al lavoratore di versare anche altri soldi (oltre al Tfr) nei fondi, si è chiaramente voluto dare un maggiore impulso al meccanismo di calcolo della pensione col metodo contributivo, che, come sappiamo, prevede una pensione tanto più alta quanto maggiore è l'entità del versamento. Un'accelerazione verso la fine della pensione retributiva, quella cioè calcolata in percentuale sulla retribuzione.

La possibilità per il lavoratore di ottenere una parte del Tfr in anticipo è un diritto che il lavoratore ha da circa 30 anni. Nei fatti però è sempre stato difficoltoso arrivare ad avere la somma richiesta, per una serie di clausole previste dalla legge e usate dal padrone per esercitare una sorta di discrezionalità. Ora sembrerebbe più semplice avere le anticipazioni sul Tfr, ma vi sono due evidenti penalizzazioni: la prima deriva dal fatto che, se non servono per spese sanitarie, le antipazioni vengono tassate, e la seconda viene invece dalla riduzione della pensione integrativa come conseguenza della riduzione dei soldi nel fondo. In pratica prima il lavoratore anche se a fatica poteva avere dei soldi in anticipo sul Tfr senza nessuna conseguenza negativa, ora invece su quella quantità dovra pagare le tasse prima, e avrà una decurtazione sulla pensione integrativa dopo. Davvero un bel passo in avanti...

La possibilità di dedurre dal reddito i soldi versati nei fondi pensione, e la tassazione relativamente bassa dei rendimenti sono chiaramente specchietti per le allodole che hanno in questa fase la funzione di convincere il lavoratore che versando il suo Tfr potrà addirittura guadagnarci. Ma questo argomento meschino, spesso utilizzato anche da sindacalisti e da equivoci personaggi di "sinistra", serve semplicemente a distogliere il lavoratore dalla vera rapina perpetrata a suo danno quando gli è stata allungata l'età pensionabile, gli è stato peggiorato il meccanismo di accesso alla pensione di anzianità e gli e stato abolito il metodo retributivo nel calcolo della pensione. Tutto ciò non sarà mai compensato da nessun meccanismo fiscale di sorta.

Ma ecco le Compensazioni: si tratta dell'argomento che ha convinto i padroni a rinunciare a tenere in cassa gli accantonamenti del Tfr dei lavoratori. Siccome lorsignori si sentivano danneggiati dal fatto di non poter più disporre (grazie al silenzio assenso) di quel denaro a interessi zero, ecco il Governo che interviene con agevolazioni fiscali, riduzioni del costo del lavoro, accesso agevolato al credito e chissà quanto altro.
Questo spiega il sostanziale appoggio dato dalle organizzazioni padronali a questo decreto, che se anche andrà in vigore tra due anni non produrrà nel frattempo nessun contraccolpo negativo sui loro bilanci in quanto continueranno a tenere in cassa gli accantonamenti dei Tfr.

A questo punto cosa resta da fare?
Da qualsiasi parte la si voglia vedere tutta questa vicenda, non emergono elementi che possano essere definiti positivi per i lavoratori, e da cui ripartire per una sorta di modifica del provvedimento; mentre per i padroni le prospettive sono decisamente positive.
Occorrerebbe mettere in atto una lotta con degli obbiettivi immediati e obbiettivi a lunga scadenza.
Immediatamente occorre una grossa campagna di informazione sulla truffa che sta dietro il trasferimento del Tfr sui fondi pensione, unitamente al boicottaggio del meccanismo del silenzio-assenso. In questo modo almeno si potrà prendere un po' di tempo per capire meglio la situazione e organizzare le energie.
Ma in prospettiva occorre avere il coraggio di sostenere che, rispetto tutti i provvedimenti legislativi che hanno sempre più impoverito le pensioni, occorre fare retromarcia, mettendo sul piatto il ritorno al calcolo della pensione col sistema retributivo e alla pensione di anzianità così come era prima del 95.
Ma l'elemento politicamente più rilevante è tutto nel fatto che i lavoratori, se decidessero di opporsi a questa manovra nei modi che abbiamo detto, si troverebbero a dover condurre una lotta senza l'appoggio delle principali organizzazioni sindacali e politiche. E pertanto la vera questione che dovranno affrontare è tutta nel capire come, con che strutture, con che tipo di collegamenti , come acuire le contraddizioni che, su questo argomento, comunque esistono anche all'interno degli apparati delle organizzazioni sindacali.
Per ciò i comitati contro lo scippo del Tfr che si sono attivati in questi ultimi mesi non devono tirare i remi in barca; al contrario devono prendere sempre più coscienza che con ogni provabilità si troveranno ad essere nei prossimi mesi i soggetti principali, forse unici, di una importante lotta di civiltà.





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19/01/2007 17:28
 
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Te par che leso tutta quella papardella li!?
divento ebete..

per fortuna che ghe coltri che ha spiegato il tutto in poche e semplici parole.
quello che dovresti fare tu Prof..
se mi interesserebbe la politica al punto di leggere tutti quei poemi che te scrive, me guardo le trasmissioni de politica..

cmq grassiè per l'interessamento.
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